Pagine

mercoledì 19 settembre 2018

DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 68: GUY CLARK (Old No1)

GUY CLARK   Old No 1 (1975)




 Con un debutto di questo genere ci campi in eterno. Guy Clark ci arrivò a piccoli passi, passando di città in città (dal natio Texas a Houston, da San Francisco a Los Angeles fino all’approdo in quel di Nashville), esperienze dopo esperienze: dai primi passi nel mondo degli adulti nell’hotel che apparteneva alla nonna a Monahans in Texas, alla prima chitarra ricevuta a sedici anni che gli aprì un nuovo mondo sperimentato con le canzoni in lingua spagnola, fino al lavoro presso un liutaio di chitarre dobro. L’amicizia con Townes Van Zandt, l’incontro con Susanna Talley, artista e musicista, che diventerà sua moglie e musa ispiratrice. Si conobbero nel 72 e non si lasciarono più fino alla morte di lei. Clark fece in tempo a dedicargli il suo ultimo disco, il magnifico My Favorite Picture Of You uscito nel 2013, prima di lasciarci pure lui nel Maggio del 2016 . Intanto in quei primi anni settanta, vagabondando di città in città, metteva via canzoni su canzoni: ‘LA Freeway’ (scritta dopo la deludente parentesi a Los Angeles)e ‘ Desperados Waiting For The Train’ (ecco il romantico fuorilegge ispirato da Jack, il compagno della sua vecchia nonna) finirono nelle mani di Jerry Jeff Walker che ne fece buon uso, altre finirono a Rita Coolidge e Billy Joe Shaver , tra i tanti. Il debutto arrivò tardi ma che debutto! Si riappropriò di alcune di quelle canzoni, già lì pronte solo da registrare. Clark vive ormai in città ma nei testi ci mette tutta la polvere del suo Texas e la vita delle persone più semplici e indifese, trasformando le immagini di vita reale in metafore- Bob Dylan apprezzerà tantissimo-stupende le immagini evocate dalla nostalgica ‘Texas 1947’ in questo senso: i vagabondi (‘Istant Coffee Blues’), le cameriere, le autostoppiste (‘She Ain’t Goin’ Nowhere’), gli ubriachi, gli ultimi, i fuorilegge e i perdenti. Gli amori. Dieci ritratti acustici, dagli arrangiamenti semplici che toccano il country, il folk e l’honky tonk, intimi ma carichi di poesia e malinconia con qualche bello scatto bluegrass (‘A Nickel For The Fiddler’). Intanto ai RCA Studios di Nashville, Tennesse, come la tradizione texana vuole, si riunisce una bella banda di musicisti a dare man forte: dai veterani Johnny Gimble (violino), David Briggs (piano), Chip e Reggie Young (chitarre) agli allora giovanissimi Steve Earle, Rodney Crowell e Emmylou Harris che non potevano avere maestro migliore. E non furono gli unici allievi di un songwriter cardine per tutte le generazioni che verranno.

ph.Jim Mcguire


 


Nessun commento:

Posta un commento