La manifestazione si chiama “dal Mississippi al Po”, anche se stasera bagna Brescia, ma durante il lungo tragitto qualche volantino che pubblicizzava l’evento dev'essere caduto in acqua senza arrivare a destinazione. Peccato. La prossima volta occorre più pubblicità! Eravamo in pochi nell’area esterna del PalaBrescia dove, a sorpresa, tirava un’arietta fresca dopo l’insopportabile calura del giorno. Pochi ma buoni come si dice. Così come pochi sopra al palco sono i North Mississippi Allstars. Tre: la chitarra e voce, e che chitarra, di Luther Dickinson e due batterie, tra cui quella dello straordinario e simpatico fratello Cody, all’occorrenza alla seconda chitarra per un paio di pezzi ('Deep Ellum'), voce e poi con una mano imprestata alle tastiere e quant’altro quando necessario.
“Abbiamo fatto il disco on the road: abbiamo registrato un po’ di ore a Brooklyn, un po’ a New Orleans, un po’ a St. Louis, una giornata al Royal Studios a Memphis”. Così Luther Dickinson ha presentato le genesi del nuovo disco PRAYER FOR PEACE, il primo su major, durante una recente intervista. Un disco blues nato per le strade che non ha impiegato molto a intrufolarsi e mimetizzarsi dentro a quello che ai fratelli Dickinson riesce meglio da sempre: suonare live. Come potrebbe essere diversamente per due persone cresciute a fianco di una leggenda della musica americana come il padre Jim? Live dove ipnotica energia, e qui la geniale trovata delle due batterie gioca un ruolo importante (imponetene il sempre sorridente Brady Blade) rispetto per la tradizione (anche se non manca quel tocco di innovazione che li ha sempre distinti- ecco ‘You Gotta Move’) hanno accompagnato quella straordinaria gioia di suonare che traspare ad ogni loro movimento. Un’intesa tra fratelli che va aldilà dei vent’anni di carriera musicale, dei dischi fatti, della bastarda miscela tra cover e pezzi propri, dell’importante e lungo curriculum accumulato, e che a conti fatti vince su tutto. Straordinario il finale con il rompete le righe (pubblico finalmente in piedi davanti al palco) e Luther Dickinson alle prese con la piccola chitarra artigianale costruita con un barattolo di pelati, due corde e un bastone. Il mio momento della serata: la jam tra ‘Hear My Train A-Comin’ e ‘Mistery Train’.
Nessun commento:
Posta un commento