Sono uno di quelli che: spesso arriva prima la copertina della musica. Centro! Cappelli, barbe, jeans e stivali a riposo con tanto di amaca, prato e alberi verdi. I Point Blank sono texani e quando escono con SECOND SEASON, il southern rock sembra aver già dato il meglio di sé, e quel titolo sembra annunciare veramente una seconda stagione a venire. Lontana? Vicina? Il 1977 è un anno a lutto per il genere e la musica tutta (no, non sto parlando dell’avvento del punk, naturalmente), ma la band capitanata dal gigante Jack O’Daniel alla voce, dai chitarristi Rusty Burns e Kim Davis, dal piccolo bassista Philip Petty e il batterista Peter Gruen, sa quello che vuole. Il primo album, uscito un anno prima, prendeva la mira ma non centrava ancora il bersaglio, confuso dentro un boogie blues troppo alla ZZ Top (buoni compagni di tour tra l’altro). Su SECOND SEASON lasciano a casa il tastierista e la loro personale rilettura del blues inizia fin dalle prime battute di ‘Part Time Lover’ e ‘Back In The Alley’, dove l’armonica di O’ Daniel la fa da padrona. Nella lunga (otto minuti) e arpeggiata ballata ‘Stars And Scars' sono le due chitarre elettriche a prendersi la scena nell’infinito finale jammato. ‘Rock And Roll Hideway’ è la perfetta canzone per la strada: due, quattro ruote o autosop non fa differenza. ’ Beautiful Loser’ è una cover rubata al repertorio di quel Bob Seger che proprio in quegli anni sta vivendo la sua stagione d’oro. Il finale sembra un altro disco. I toni si alzano e le chitarre elettriche iniziano a fumare più di quel fucile che spesso li rappresenta. ‘Uncle Ned’ alza i toni, il blues si fa hard e la distanza da Free e Led Zeppelin si assottiglia.
Il rutilante finale è quasi cosa da NWOBHM. ‘Tattooed Lady’ anticipa l’intera carriera dei Molly Hatchet, ‘Nasty Notions’ va giù ancora duro. Alla sognante ballata ‘Waiting For A Change’ il compito di chiudere con un forte soffio sulle canne fumanti del fucile. Poi arriveranno gli anni ’80, il suono che vira verso l’AOR di maniera e le tastiere ricompaiono, la polvere sudista scompare e lo scioglimento è alle porte. La reunion negli anni 2000. Intanto anche la falce, come in mano ad un contadino troppo frettoloso, si porta via il minuto Philip Petty e il chitarrista Kim Davis. Ai soli O’Daniel e Rusty Burns il compito di portare ancora avanti il nome. L’ultimo disco uscito è VOLUME 9 del 2014 e tenta di ripercorre musicalmente i primi tempi. Riuscindoci pure discretamente.
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 1: FRANCESCO DE GREGORI- Titanic (1982)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #2: THE HOUSEMARTINS-London 0 Hull 4
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #3: THE NOTTING HILLBILLIES-Missing...Presumed Having A Good Time
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #4: EDDIE HINTON-Very Extremely Dangerous (1978)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #5: BIG COUNTRY-Steeltown, 1984
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #6: TESLA-Five Man Acoustical Jam, 1990
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 7: PRIDE & GLORY-Pride & Glory (1994)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #11: WARRIOR SOUL-Drugs, God And The New Republic (1991)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #12: IAN HUNTER-Short Black N' Sides (1981)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 13: THE DICTATORS-Go Girl Crazy! (1975)
Nessun commento:
Posta un commento