In alto gli scudi
Ha
ancora un senso parlare di un nuovo disco di Rod Stewart in una rivista
prettamente rock? Mi prendo le mie responsabilità e rispondo: sì! A patto che
non cerchiate le chitarre, quelle le dosa nei live e la recente reunion di
settembre con quel che resta dei Faces è li a dimostrarlo. ANOTHER COUNTRY è il
fratello del precedente TIME, figli dell’autobiografia uscita nel 2012. Facendo
ordine a pensieri e ricordi, è tornata la voglia di musicarne qualcuno (insieme
a Kevin Savigar), mettendo la parola fine alla saga GREAT AMERICAN SONGBOOK.
Non tutto è perfetto: certi ammiccamenti a MTV sono sempre presenti (Walking In The Sunshine) e l'ingenuità
di alcuni testi fa sorridere: l’inno calcistico per gli amati Celtic (We Can Win), la ninnananna dedicata al
figlio (Batman Superman Spiderman).
Ma quando tira fuori le vecchie origini scottish nei folk cromati pop (Hold The Line, The Drinking Song) e la
voce (con falsetto) nel riuscito numero soul Please dimostra che a 70 anni è ancora quell'interprete rock (sì,
rock) che abbiamo sempre amato. Enzo Curelli 6 da Classic Rock #37 (Dicembre 2015)RECENSIONE: RYAN BINGHAM-Fear And Saturday Night (2015)
RECENSIONE: THE WHITE BUFFALO-Love And The Death Of Damnation (2015)
RECENSIONE: LANCE CANALES-The Blessing And The Curse (2015)
RECENSIONE: JACKIE GREENE-Back To Birth (2015)
RECENSIONE: LUCERO-All A Man Should Do (2015)
RECENSIONE: KEITH RICHARDS-Crosseyed Heart (2015)
RECENSIONE: GLEN HANSARD-Did'nt He Ramble (2015)
RECENSIONE: JESSE MALIN-Outsiders (2015)
RECENSIONE: TOM JONES-Long Lost Suitcase
RECENSIONE: RYAN ADAMS-1989 (2015)
RECENSIONE: NEIL YOUNG AND THE BLUE NOTE CAFE-Bluenote Cafè (2015)
Nessun commento:
Posta un commento