Il tutto, raggiungendo quella totale indipendenza all'interno del music business che molti si sognano: libertà, quella che manca a tanti, la loro vera forza. Per i corvacci neri, la musica potrebbe ridursi ad un impianto con strumenti e amplificatori sempre accesi, giorno e notte, una lunga jam in garage, in sala d'incisione così come sopra al palco, che per questo "Lay Down With Number 13" tour, è addobbato di soli grossi tappeti persiani e incensi accesi, perché bisogna stare comodi come in garage, come in studio, come a casa, e far stare a proprio agio chi, come me, non sopporta più i palchi da mille e una notte. La musica ringrazia. I piedi di Chris Robinson si muovono sopra a quei tappeti con incantevole leggerezza, le braccia sono larghe come un Cristo in croce, le mani impugnano l'armonica durante la sempre splendida Hotel Illness, sono tese al cielo nero (peccato non fosse stellato ma pieno di tubi) per acciuffare e richiamare i migliori spiriti rock'n'roll sulla piazza del passato durante la torrenziale Black Moon Creeping e noi con lui, agitiamo i nostri arti all'unisono.
Li vidi per la prima volta a Monza nel 1999, periodo By Your Side, arrivarono sul palco con vestiti sgargianti con tanto di cappelli e piume-come la copertina di quel disco-, suonarono appena dopo l'esibizione degli Aerosmith all'interno di un festival e loro, che fratelli lo sono sulla carta d'identità, vinsero-ai miei occhi- il duello a distanza con i "gemelli tossici" di Boston; ma li ricordo ancor meglio appena uscì il loro debutto nel 1990, vennero inseriti nel festival metal Monster Of Rock che toccò anche l'Italia, insieme a AC/DC, Metallica e Queensryche. Quasi Otis Redding volesse sfidare i fulmini del Dio Odino. Sono passati tanti anni, look e formazioni-sempre una girandola di tastieristi e chitarristi, l'ultimo entrato è il bravissimo Jackie Greene (ancora in fase di inserimento ma sulla strada più che buona)-sono cambiati i capelli, le barbe si sono allungate, sono comparse le prime rughe ma la sostanza e lo spirito no, quelli sono sempre gli stessi. Molte band e tanti protagonisti di quel Monster Of Rock vivacchiano tenuti in piedi dal nome. Otis Redding sembra più forte di Odino.Il concerto, inserito all'interno del festival Dieci Giorni Suonati, avrebbe dovuto svolgersi al Castello di Vigevano ma è stato dirottato all'interno dell'Alcatraz. Il contorno scenico ( la frizzante aria estiva da festival all'aperto) ne ha sofferto molto, inutile nasconderlo, ma la musica ha lenito tutto, e su questo non avevo dubbi.
In mezzo tutto il loro mondo parallelo che ha raggiunto il solstizio estivo a metà concerto quando c'è stata la prima vera esplosione del pubblico (non da sold out però, e se non lo fanno loro chi mai dovrebbe farlo?) durante Soul Singing, poi subito ammutolito e rapito di fronte alla lunga ed ipnotizzante jam durante Wiser Time (da Amorica-1994) durante la quale sono saliti in cattedra il tastierista Adam MacDougall e i due chitarristi per tre lunghi assoli concatenati: pulito e funambolico quello di Jackie Greene, promosso pur con il difficilissimo compito di arrivare dopo un asso come Luther Dickinson, più sporco Rich Robinson sempre elegante e chioma bionda al vento (artificiale) dei ventilatori. Dopo l'acustica She Talks To Angels con Greene al mandolino, la serata è tutta in discesa per l'infiammato girone finale che promette anche l'orientaleggiante Whoa Mule acustica con Gorman che si guadagna la meritata prima fila al bongo, e l'immancabile Remedy che anticipa gli sfrenati balli finali di Hard To Handle/Hush.
Scaletta sbilanciata, che ha pescato quasi esclusivamente dal passato remoto della loro discografia, dal debutto Shake Your Money Maker (1990) e dal successore Southern Harmony And Musical Companion(1992)- e sono mancati pezzi da novanta come Twice As Hard e Sting Me-lasciando le briciole al resto della discografia. Non è dispiaciuto a nessuno, credo.
Mestiere, magia, calore, intensità, emozioni riversate sopra a quel tappeto calpestato da Chris Robinson, che ad un certo punto sembra prendere il volo...ma atterrare dolcemente proprio sul più bello. Purtroppo tutto è finito e già vedo i manifesti dei prossimi concerti con la scritta: "oltre TRE ore con la musica dei Black Crowes".SETLIST: Jealous Again/Thick N' Thin/Hotel Illness/Black Moon Creeping/Bad Luck Blue Eyes Goodbye/Medicated Goo/Soul Singing/Wiser Time/She Talks To Angels/Whoa Mule/Thorn In My Pride/Remedy/Hard To Handle-Hush encore No Expectations/Movin On Down The Line

RispondiEliminaSETLIST: PISTOIA, blues festival, 04/07/2013
Sting Me/Twice as Hard/Hotel Illness/Good Morning Captain/Good Friday/Medicated Goo/Ballad in Urgency/Wiser Time/She Talks to Angels/Soul Singing/Thorn in My Pride/Jealous Again/Remedy
Encore:Hard to Handle-Hush