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martedì 7 febbraio 2012

RECENSIONE: VAN HALEN ( A Different Kind Of Truth)

VAN HALEN A Different Kind Of Truth ( Interscope Records, 2012)


I primi ascolti del vizioso singolo Tattoo mi avevano lasciato molti dubbi. I ripetuti ascolti del medesimo , sono riusciti a farmi cambiare idea, preparandomi all'ascolto dell'abum in modo positivo e speranzoso. Se i Van Halen targati 2012 sono questi, ben vengano, anche con canzoni ripescate dalla cantina e rilucidate a nuovo, saranno sempre meglio dell'ultimo disco in studio: il lontano III, registrato con Gary Cherone alla voce (comunque immune da grandi colpe, un po' come il buon Blaze Bayley negli Iron Maiden ), disco che doveva rilanciare e traghettare i Van Halen nel nuovo millennio, finendo per esserne, invece, la momentanea pietra tombale.
Dal 1998 ad oggi, in casa Van Halen sono successe tante , anche troppe cose extra-musicali che hanno dato, come risultato, un assordante silenzio discografico.
Normale, quindi, che il ritorno alla voce di David Lee Roth ( già anticipato, illusoriamente, con due canzoni nella raccolta The Best of Van Halen Vol.1-1996 ) faccia tanto rumore. L'ultimo grande guizzo lo diedero con F.U.C.K. (1991), unico disco del periodo Sammy Hagar che mi abbia preso e convinto in toto. Nonostante la popolarità, mai scemata, i dischi post 1984 non mi hanno mai entusiasmato pienamente e la super-costola Chickenfoot, nata nel 2009, ha rivalutato alla grande l'ex cantante dei Montrose.
A Different Kind Of truth, pur non presentando la cristallina e vivace freschezza compositiva del periodo d'oro con Lee Roth (1978-1984)-gli anni passano per tutti-è un disco che cresce alla distanza, dando il meglio di se' agli estremi musicali e nella seconda metà.
La già citata Tattoo, She's the woman (nata da vecchi demo targati 1976) e You and Your Blues sono tre mid-tempo hard rock piazzati in apertura che scoraggiano l'ascolto, nella loro incompiutezza. Ma sono pronto a scommettere che qualcuno mi smentirà, eleggiendole migliori canzoni del disco.
Se avete la pazienza di proseguire, potrete trovare, oltre alla chitarra di Eddie, quella sì già in forma dalle prime tracce(il lavoro su She's the woman, nonostante tutto, è spettacolo), una buona prova d'insieme, dove anche il paffuto figliol prodigo Wolfgang fa la sua bella figura, sostituendo al basso, più che degnamente, Michael Anthony (insostituibile, però, nei chorus).
Anche se la sensazione di dejà vu, ogni tanto fa capolino e il gioco dei rimandi è tanto divertente quanto inutile, le veloci China Town, Bullethead (anche lei ripresa da un demo 1977), Outta Space si fanno ben ascoltare, rinnovando la parte più heavy di una delle band con il disco di debutto più sensazionale e sorprendente della storia del rock. La buona orecchiabilità di Blood and Fire, potrebbe candidarla, fin da ora, a secondo singolo.
As I mischia la moderna pesantezza con la velocità, interrotta solamente da un breve siparietto acustico, risultando la canzone più singolare ed imprevedibile del disco, con un Lee Roth istrionico, camaleontico ed in forma come ai vecchi tempi ( si parla di sola voce, naturalmente); anche Honeybabysweetiedoll , dal vago sapore esotico, sembra incastrata perfettamente in un suono hard rock pesante e moderno, al passo con i tempi ,con Eddie Van Halen ancora irrangiugibile nei suoi funambolici assoli.
Stay Frosty riprende le divertenti canzoni boogie/blues cabarattestiche dei tempi che furono e l'aggancio con la vecchia Ice Cream Man va ben oltre il titolo.

Certo, per un gruppo che ha costruito la sua carriera con dei tormentoni indelebili ( Runninn' with the Devil, Ain't Talkin' 'bout love, Dance the Night away, Panama, Jump), aspettare la fine del disco per trovare l'unica canzone, Beats Workin', con un chorus che ti si stampa in testa ed in grado di rivaleggiare con i vecchi classici, potrebbe essere scambiato per un segnale di poca salute.
Uno sforzo maggiore, in fase di composizione, si poteva fare ed i commenti dell'ex Sammy Hagar a proposito, mi sembrano ben affondati, più che leciti e giusti; anche se, da diretto interessato, dettati da un po' di rabbia repressa.
Nonostante tutto, il disco è piacevole, divertente e ben fatto, in grado di riportare la band dei fratelli Van Halen nei gradini più alti dell'hard rock melodico, insieme ai vecchi dinosauri che tengono ancora botta, e riconsegnare un pò di visibilità mediatica.
A patto che il tutto sia un buon allenamento per successive e più ispirate mosse; sperando che in casa Van Halen continui a regnare pace e armonia. Chissà, forse in famiglia c'è già un cantante scalpitante, pronto a completare il bel quadretto familiare.
Perchè, se reunion deve essere, i vecchi fans meritano qualcosina in più di vecchi scarti tirati a nuovo. Voto 6/7

11 commenti:

  1. so che vado controcorrente, ma ho sempre preferito i Van halen periodo Sammy Hagar, ecco perchè ai vecchi demo del 1977 preferisco di gran lunga i Chickenfoot

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    1. Ma lascia perdere Hagar.. troppo commerciale !! Il vero Hagar lo puoi sentire solo nei Montrose , con HSAS e bene con Cickenfoot. Ma solista o con i Van Halen mi ha deluso... troppo sdolcinato e pop (quando vuol far soldi)
      I Cickenfoot sono un buon progetto senza ambizioni radiofoniche... ricreando bene il tipico hard 70 ma dopo 3 ottimi album non li vedo ancora volare...

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  2. Non mi e' piaciuta la tua recensione. Per me e' un ottimo album, uno dei migliori in assoluto dei vh... E il resto non conta. Sinceramente e' meglio delle mie migliori aspettative. Grandissimi

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  3. #JoeDee Ramone:...per ora il progetto Chickenfoot convince di più anche me...cio' non toglie che questo disco non sia male(non di certo tra i loro migliori!!!)
    #Anonimo:che la recensione non ti sia piaciuta...mi va bene. Che questo disco sia uno dei migliori della loro carriera ...no. Sono stato molto equilibrato. Non credo sia eccezionale ma nemmeno da buttare. Una via di mezzo va bene. Almeno che: tra i migliori tu riesca a mettere un disco che viene dopo l'intera discografia con Lee Roth (forse boccerei solo "Diver Down")...però i gusti son gusti e va bene tutto!!...ciao

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  4. Bellissimo disco , un generoso omaggio ai vecchi fan..quindi grandioso ripescare anche dai vecchi demo.. qui si respira il vero Big Rock dei Van Halen . Divertimento e grande tecnica..
    senza i soliti refrain pop di Hagar !!
    pochi si aspettavano un ritorno in grande stile.. Cmq la recensione e' deludente e prevenuta.
    Cickenfoot ?? Grande band ma anonima pur avendo 4 rockstar famose..
    Halen rules again

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  5. hagar strilla troppo , l'album dei van halen migliora piu' l'ascolti ,se posso fare un appunto forse e' qualche assolo di troppo di eddie. per il mio modesto parere e' un ottimo ritorno.

    p.s. c'e' tanto di meglio in giro? ma per favore!

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  6. L'album e' bello. Ci sono canzoni vecchie ? E' vero: SH'S THE WOMAN, BULLETHEAD ed anche TATTOO E blood and fire SONO RIELABORAZIONI (PROFONDE) DI VECCHI PEZZI. Ma il resto e' nuovo e l'album nel suo complesso e' una bomba. Per me 5150 fu una delusione eppure ricevette critiche super-positive. OU812 fu un altro mezzo-disco. Io ho sempre odiato When It's love, non sono i Van Halen i quella canzone. Questo invece e' un disco abbastanza vario di stampo anni' 80. Niente di trascendentale certo, ma sicuramente adatto ai fan della prima ora. Altre due note "sullo scandolo dei pezzi vecchi": Jump fu composta nel 1981 e pubblicata su 1984, Somebody get me a doctor era su un demo e pubblicata su Van Halen II, House of pain era su Van Halen Zero e fu pubblicata solo su 1984 anche se riveduta e corretta. Si potrebbe continuare...e questo avle anche per altri gruppi. Ricordiamoci poi che stiamo parlando di musicisti quasi 60enni.
    Emilio

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  7. hagar sa cantare, roth solo gigioneggiare: visti dal vivo entrambi e davvero non c'è gara, a meno che non vogliate il circo e allora roth è il massimo...!

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    1. ho visto i van halen a lione nel 1980 dave voce poca e' vero , ma sempre meglio un diso con lui che hagar

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  8. credo che david lee roth e sammy hagar stiano ai van halen cone ozzy osbourne e ronnie james dio stiano ai black sabbath... i primi sicuramente molto più personaggi e showmen, i secondi molto più musicisti e talentuosi.... cmq i van halen sono sempre stati grandi in tutte le loro versioni... certo, hanno fatto anche delle emerite schifezze (musicalmente parlando), ma in più di 30 anni di carriera chi può dire di non averne fatte? onore al merito se si sono stufati di oziare tutto il giorno e hanno ripreso a girare il mondo!!!

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  9. Scusate, ma non era una recensione sul nuovo disco dei VH? Sammy Hagar, Sammy Hagar, per me i VH sono con David Lee Roth e basta, e poi chi l'ha detto che Roth non è capace di cantare e Hagar è improvvisamente diventato un fenomeno? Con quella voce stridula quando vuole forzare a non piaceva neanche un po', un po' come Coverdale quando anche lui vuole esagerare, e per me Coverdale è un grande, ma per essere coerente, per me i Deep Purple sono con Ian Gillan. Ogni gruppo è caratterizzato da suoi componenti, e i VH sono rappresentati alla grande a 360 gradi da Roth. per me il nuovo disco è bello, non totalmente ma lo promuovo decisamente; per inciso, le canzoni riprese dai vecchi demo sono quelle che mi piacciono di meno e di questo ne sono contento, mi fa ben sperare per il futuro, perchè vuol dire che hanno ancora un po' di sana ispirazione.
    Ciao a tutti.

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