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lunedì 30 agosto 2010
EUGENIO FINARDI: gli ANNI '70
Uno dei suoi ultimi e splendidi dischi, "Anima blues" uscito nel 2005, è stato definito dal suo autore come il "il mio primo vero disco". Finardi si cimenta con canzoni originali, tanto vicine al delta del Mississipi, sfiorando anche l'hard blues, e scrivendo interamente in inglese, sua madrelingua, lui nato da madre americana nel 1952.
Questa sua affermazione, però, non è un rinnegare il passato ma il momentaneo punto di arrivo nel presente di un artista che ama la musica a 360 gradi, che ha vissuto sulla pelle tutte le fasi che un musicista di successo, a volte, è anche condannato a vivere. Gli inizi ribelli in un'Italia veramente sotto il terrore, gli anni ottanta di plastica con le pressioni delle case discografiche e la popolarità in declino, la rinascita degli anni novanta e lo sperimentalismo degli ultimi anni che lo hanno portato oltre che sulle vie del blues ad avvicinarsi alla musica sacra e alla classica. Il suo continuo mettersi in gioco lo ha fatto uscire dai grandi circuiti: mentre suoi affermati colleghi continuano a riproporre la solita minestra riscaldata, sicura e finanziariamente conveniente, Finardi segue il suo istinto da esploratore.
Il grande merito e l'importanza di Finardi negli anni settanta, quando in Italia dominava la classica figura del cantautore, è stata quella di abbinare ai testi, i suoni provenienti da oltreoceano che fossero soul, blues, rock, punk o reggae. Musicalità che aveva già nel suo DNA, essendo nato e cresciuto in America e cresciuto da una madre cantante lirica ed un padre tecnico del suono. Era quindi normale comporre canzoni in un certo modo, affrontando nei testi quei temi fino ad allora sconosciuti ai grandi cantautori dell'epoca.
Se dobbiamo far nascere l'alternative rock in Italia, Finardi fu senza ombra di dubbio uno dei precursori: poco incline agli schemi fissi ma voglioso di raccontare le cronache e gli avvenimenti sociali con la musica senza tralasciare argomenti in quegli anni tabù come droga e sesso, legandoli spesso e volentieri alle proprie esperienze personali. L'esperienza con la prima e più importante etichetta alternativa indipendente italiana, la Cramps, il forte clima politico dell'epoca (spararono anche sul palco ad una sua esibizione), l'omaggiare i grandi del rock facendo cover durante i concerti, bastano a fare di Finardi uno dei più importanti musicisti italiani, purtropppo spesso in secondo piano.
Ecco allora una veloce discografia commentata dei suoi primi cinque dischi, tutti incisi negli anni settanta e a loro modo, tutti degni di essere ascoltati da chi ora ascolta il cosidetto rock alternativo italiano( proprio Finardi, sempre attento alla musica che lo circonda, indicò in Manuel Agnelli degli Afterhours il suo successore).
NON GETTATE ALCUN OGGETTO DAI FINESTRINI (1975)
Cresciuto a pane e musica, Finardi dopo aver collaborato come musicista con diversi gruppi tra cui Stormy Six, Biglietto perl'inferno, forma insieme all'amico fraterno Alberto Camerini il gruppo Il Pacco. Della band uscirà solamente un 45 giri per la Numero Uno di Mogol/Battisti. Nel 1975, la sua frequentazione nel circuito rock italiano dell'epoca e l'amicizia con gli Area lo porta a firmare un nuovo contratto con la Cramps di Gianni Sassi. Esce così il suo primo disco solista, un album che coniuga alla perfezione il cantautorato tradizionale italiano con il rock anglosassone. Aiutato dagli amici di sempre tra cui Camerini alle chitarre, Walter Calloni alla batteria e Lucio Fabbri al violino, l'album si compone di otto pezzi di denuncia sociale come la rivisitazione rock di Saluteremo il signor padrone (scritta dalla coppia di folk singer nostrani Marini/Della Mea) l'antimilitarista Quando stai per cominciare (...ma quando stai per cominciare, ti chiamano a fare il militare e lì ti tolgono ogni diritto, puoi solo stare zitto ed obbedire e li ti insegnano che il dovere è solo rispettare chi ha il potere...), la sempre attualissima Afghanistan, Se solo avessi o l'invettiva sulle forze dell'ordine Caramba. C'é spazio anche per cimentarsi con la west coast californiana di Taking it easy in inglese.
SUGO (1976)
Se l'esordio destabilizzò il mondo musicale italiano, la seconda prova Sugo, solo un anno dopo, rafforza e consolida Finardi come una delle migliori promesse del rock italiano. Forte dell'esperienza live, aprendo i concerti di un De Andrè che appariva per la prima volta in pubblico, iniziano ad affiorare le prime canzoni che diverranno dei classici. Gli amici Area aiutano in fase di composizione e si sente: ascoltare Quasar.
La musica ribelle apre il disco in modo teso e pesante,con il messaggio ed invito quasi punk ad usare la musica come un fucile, musica che esce dalle radio libere di quei tempi. A questi mezzi di comunicazione dedica La Radio, lui che nei primissimi anni settanta fu tra i primi dj a far passare alcuni tipi di musica in Italia (il reggae di Bob Marley). E poi ancora il consumismo trattato in Soldi e la vita "on the road" del musicista raccontata in Sulla strada. Il bel invito che traspare da Oggi ho imparato a volare (...sembra strano ma è vero, c'ho pensato e mi son sentito sollevare come da uno strano capogiro il cuore mi si è quasi fermato e ho avuto paura e sono caduto ma per fortuna mi sono rialzato e ho riprovato...) e il rock-reggae di la C.I.A.. Il disco si chiude con La paura del domani, un monito ad unire le forze per cambiare il futuro.
DIESEL (1977)
E' un Finardi inarrestabile quello che si presenta alla terza prova in tre anni: testi scomodi e politicamente contro. Attacco rock'n'roll con Tutto subito, contro le false promesse della classe politica. Attacca anche la pubblica istruzione in Scuola, rea di non formare i ragazzi alla vera vita. La guerra del Vietnam trattata in Giai Phong e la droga con l'invito e la speranza di riuscire ad uscirne in Scimmia, cronaca di vita da tossico ed uno dei più riusciti testi sulla droga mai composti in Italia . Uno squarcio nell'Italia che si rimbocca le maniche, vera forza propulsiva di un paese in Diesel e la speranza in Si può vivere anche a Milano. Ma c'è anche l'amore in Zucchero e il sesso in Non è il cuore, canzone in grado di trattare l'argomento senza banalismi ma con veritiera analisi (...e non può esistere l'affetto senza un minimo di rispetto e siccome non si può fare senza devi avere un pò di pazienza perchè l'amore è vivere insieme, l'amore è si volersi bene ma l'amore è fatto di goia ma anche di noia...). Uno sguardo totalitario verso la società con i suoi mille difetti e un disco tra i più significativi usciti in Italia negli anni settanta. Sarà anche l'ultimo disco così totalmente anticonformista .
BLITZ (1978)
Voglia di cambiamento. Scompaiono i collaboratori dei primi tre dischi ( Area e Alberto Camerini, che inizia una carriera solista che lo porterà ai successi degli anni ottanta) e la musica si fa più attenta a certi ricami negli arrangiamenti.
Accompagnato da una nuova band, i Crisalide, è l'album di Extraterrestre, la sua canzone più famosa in assoluto, di Come un animale, invito a rivivere l'amore come istinto, lasciando da parte quegli inutili calcoli che lo spengono.
Spassoso rock'n'roll con piano in evidenza è Drop out rock mentre Affetto mette in piazza tutto l'anticonformismo che serpeggia in Finardi. Atmosfere caraibiche-reggaeggianti in Cuba e testi di giustizia sociale in Op.29 in do maggiore e Guerra lampo, mentre in Northampton, Genn.'78, analizza la sua vita dall'adolescenza e i conflitti con il padre durante la raggiunta maturità con i suoi cambiamenti di visione sulla vita.
ROCCANDO ROLLANDO (1979)
Ultimo disco del decennio e ultimo uscito per la Cramps, negli anni ottanta si accaserà alla Fonit. Disco musicalmente vario e contenente alcune canzoni di puro divertissment come la primordiale, ritmata e scanzonata Lasciati andare, in verità un'analisa del rapporto con i fan schierati e la finale Ridendo scherzando .
Legalizzatela è un po' la versione italiana dell'omonima canzone di Peter Tosh, un invito a legalizzare le droghe leggere in un periodo dove le cosidette "droghe pesanti" iniziavano a mietere vittime su vittime ed erano considerate sullo stesso piano. Poco è cambiato nel tempo. La dolcezza contenuta in La canzone dell'acqua che indica il futuro artistico degli anni a venire. Zerbo contiene l'utopia della musica che può cambiare il mondo mentre Why love e il rock di Song fly high sono interamente in inglese. Con il successivo omonimo Finardi, si entrerà negli anni ottanta, anni di alti e bassi sia umani che musicali.
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