lunedì 3 febbraio 2020

RECENSIONE: TIJUANA HORROR CLUB (Naked Truth)

TIJUANA HORROR CLUB  Naked Truth (2020)


la nuda verità
Un altro lunedì è lasciato alle spalle ed è nuovamente ora di montare gli strumenti, preparare o disfare il backstage (tanto è uguale), riempire i bicchieri e salire sul palco. I bresciani Tijuana Horror Club non lasciano sciogliere troppo il ghiaccio nel tumbler della vita e ritornano a poco più di un anno dal precedente The Big Swindle. Lo fanno alla loro maniera proprio come recitava la copertina del precedente disco: una base ritmica solida e da battaglia formata da Mario Agnelli (batteria) e Davide Rudelli (basso), una bella dose di pianoforte saettante suonato da Alberto Ferrari (anche voce), la chitarra fuzz e la voce greve e cavernosa di Joey Gaibina a riempire e dare il tocco finale. Aggiungete a piacimento il sempre gradito supporto di Andy McFarlane, la tromba di Francesco Venturini e il trombone di Fabrizio Del Vecchio, ben presenti in tutti il disco, la produzione di Ronnie Amighetti al Klubhouse di Brescia e avrete l'esplosivo nuovo cocktail denominato Naked Truth.
L'aggiunta dei fiati nel suono da big band della travolgente 'Monday Blues' e la tromba nella finale 'Trained Wild Animals' a sbuffare malinconia aprono e chiudono un disco che mette nuovamente in fila i loro tanti punti fermi che passano dal macabro teatro di Screaming Jay Hawkins alle atmosfere notturne e caliginose di Tom Waits, dal rock'n'roll swing battuto dai tasti di Jerry Lee Lewis al punk, dal blues al psychobilly dei Cramps fino a quel Django Reinhardt tanto amato dalla band.
In mezzo tra lo swing ruspante di 'Party Girls', la luna piena che illumina 'Windy Night', il tiro rock di 'Soul Savers', il rock’n’roll di 'Dick Picking' e 'Grand Marnier' c'è anche il tempo di una pausa nella fumosa ballata da notte fonda ' Believe In What I Say'.
La nuda verità è che qui non ci sono inganni e truffe: tutto viene spiattellato in bella mostra come nel tavolo preparato per la copertina (foto di Paolo Tresoldi). Tra amori, feticci, strumenti di "lavoro", passioni ed effetti personali c'è pure il vinile di Sgt. Pepper e scoprirete perché ascoltando il disco.
La nuda verità è che tutto è suonato e sviscerato con il solo aiuto di sudore, passione, incrollabile fede rock'n'roll, alcol e faccia tosta da vendere. Basta assistere a un loro live.
L' appuntamento  è per il 28 Febbraio 2020 alla Latteria Molloy di Brescia in occasione del release party, aperto dall'amico Cek Franceschetti.





RECENSIONE: TIJUANA HORROR CLUB-The Big Swindle (2019)



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