lunedì 11 settembre 2017

RECENSIONE: MOTÖRHEAD (Under Cöver)

MOTÖRHEAD   Under Cöver (Motörhead Music, 2017)
 
 
 
 
 
Qui dentro non c'è nessuna grande novità, almeno per chi ha sempre seguito la band di Lemmy. Undici cover recuperate e raccolte tra quelle realizzate dalla formazione più longeva a partire dal 1992 fino alla morte di Lemmy avvenuta il 28 Dicembre del 2015, solo pochi mesi dopo la pubblicazione dell’ultimo disco BAD MAGIC. Tutte canzoni che hanno trovato posto nei dischi ufficiali, in compilation e tributi vari. Tutte recuperabili facilmente. La nota negativa sta tutta qui: è il primo disco postumo, si poteva scavare di più tra gli inediti, ma ne sono certo, arriverà presto molto altro.
Tutte canzoni già edite meno una: ‘Heroes’ di David Bowie, l’unico vera novità mai ascoltata prima, una delle ultime registrazioni di Lemmy, Phil Campbell e Mikkey Dee, canzone che Lemmy adorava. Un’omaggio a Bowie che, ironia della sorte, morirà due settimane dopo Lemmy.
Così tra ‘Breaking The Law’ dei Judas Priest, ‘Cat Scratch Fever’ di Ted Nugent, c'è  pure quella ‘Hellraiser’ scritta da Lemmy insieme a Ozzy Osbourne e Zakk Wylde che insieme ad un’altra manciata di canzoni finì nell’album NO MORE TEARS di Ozzy “Feci più soldi scrivendo quelle quattro canzoni per Ozzy che in quindici anni di Motorhead” scriverà Lemmy nell’autobiografia La Sottile Linea Bianca. E poi ancora l’omaggio al primo punk inglese dei Sex Pistols (‘God Save The Queen’) e americano dei Ramones (‘Rockaway Beach’) anche se a riguardo Lemmy aveva le idee chiare “Sex Pistols furono una grande rock’n’roll band ma non molto più di questo. Tra l’altro diedi io delle lezioni di basso a Sid Vicious”. Si pesca tra gli amati Rolling Stones, presenti  con ben due canzoni (‘Jumpin’ Jack Flash’ e ‘Sympathy For The Devil’), un pensiero all'amico Dio con ‘Startruck’ dei Rainbow per l’occasione cantata da Biff Byford dei Saxon, ‘Shoot ‘Em Down’ dei Twisted Sister e una infuocata versione di ‘Whiplash’ dei Metallica (quando i Metallica facevano ancora i Motorhead).
Il disco scorre via in un batter d’occhio così come è sempre successo con i loro dischi. Lemmy scrisse:”Molti mi dicono:’Una volta ascoltavo i Motorhead’, con il sottointeso che, crescendo, non si può più. Bè sono felice che lo dicano perché non voglio dei fottuti adulti tra il mio pubblico. Sono sempre gli adulti che mandano tutto a puttane”. Quindi scegliete voi da che parte stare. Io mi sento ancora (relativamente) giovane.
 
 

 

 

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