lunedì 16 novembre 2015

HEYMOONSHAKER live@I Love Cocaine, Montichiari (Bs), 14 Novembre 2015

Dopo la lunga nottata di venerdi passata con la Tv accesa, e un sabato di rispettoso silenzio, tornare davanti ad un palco era la cosa buona e giusta da fare. In qualche modo si continua a vivere. Mi fermo qui: in questi giorni ho letto di tutto e di più. Il palco scelto è quello del l LOVE COCAINE, locale di Montichiari dall 'architettura assolutamente da scoprire (così come la scelta del nome, non pensate subito male: c'è un progetto dietro) dove si mangia e beve bene. Da qualche mese ha aggiunto una programmazione live interessante e non banale, un palco come si deve e un' acustica da paura. Vi presento gli HEYMOONSHAKER, un duo di Londra, nato casualmente nella lontana Nuova Zelanda, cresciuto in giro per le strade del mondo ma che probabilmente è ancora senza fissa dimora visto le numerose date già fissate. Girano con due chitarre, un ampli Orange, due microfoni e tanto affiatamento complice. Questo è tutto. Andy Balcon alla voce e chitarra (dobro e elettrica) e Dave Crowe, vero e proprio campionatore di suoni umano e un piglio da cabarettista in grado di tenere alta la tensione dello show, durato un'ora e mezza. Lo spettacolo che offrono è una riuscitissima commistione tra il vecchio blues delle radici a cui si aggiunge la voce calda, profonda e graffiante dell' introverso Balcon e la modernità (vecchia come il mondo) del beatboxing creato dalla bocca di fuoco dell'estroverso Crowe. Qualcosa di assolutamente unico che superata la diffidenza iniziale è capace di catalizzare l'attenzione e farti anche ballare, grazie alla capacità di coinvolgere il pubblico, frutto del loro passato ma anche presente da busker. Hanno presentato il loro ultimo lavoro in studio NOIR, e dire che è pieno di belle canzoni (tutte originali tranne quella 'Coz I Luv You' degli Slade) non basta a rendere l'idea, quindi se vi capitano sotto tiro dal vivo, il consiglio è quello di non perderli. Tenere in piedi il tavolo di uno spettacolo così, con sole due gambe non è da tutti. Loro lo chiamano beatbox blues, io lo chiamo grande talento (con quella sana spavalderia giovanile che non guasta mai).





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