mercoledì 4 marzo 2015

RECENSIONE: RICHIE KOTZEN (Cannibals)

RICHIE KOTZEN  Cannibals (RedRoomHnc
, 2015)



Ventiquattro dischi in discografia (tra solisti, collaborazioni e band) sono tantissimi, cose da vecchio dinosauro della musica verrebbe da pensare, e la recente uscita Essential Richie Kotzen ha cercato di mettere un po' d'ordine senza riuscirci in modo esaustivo. No, Richie Kotzen ha soli quarantacinque anni e la sua prolificità ha un solo sinonimo a cui può legarsi: passione. Dopo tutti questi dischi, Cannibals si pone come un altro passo avanti verso l'ampliamento di quei territori musicali solo toccati in precedenza ma mai messi a fuoco così chiaramente come questa volta. Chi si aspetta l'attacco hard blues della sua ultima creatura The Winery Dogs o dei due inediti presenti in Essential, si troverà di fronte qualcosa di diverso. Molto diverso. Cannibals è un disco tanto personale e introspettivo, quanto soul, il più nero (musicalmente parlando) della sua carriera. Le prime scoperte adolescenziali legate al soul e al R & B trovano sfogo in queste dieci tracce da lui scritte, cantate (voce superba), arrangiate e completamente suonate. Una dimostrazione di forza compositiva che non ammette repliche ma solo ammirazione.
Tolte le toccanti ballate pianistiche, nel finale, Time For The Payment e  You, unico brano scritto con la figlia August Eve-anche ospite al pianoforte-il disco si dipana tra trascinanti funk rock (l'apertura Cannibals), caldi e flessuosi soul (In An Istant), fascinazioni '70 con l'hammond protagonista in Stand Tall e Shake It Off che richiama fortemente Sly Stone, sfiora la disco dance in Come On Free, mentre in I'M All In la chitarra è fieramente in prima linea e la voce ospite a duettare è quella di Dug Pinnick, voce e basso dei mai troppo lodati King's X. Artista completo, non solo chitarrista, che meriterebbe l'attenzione di tutti gli appassionati dei suoni più classici e roots del rock, gli stessi che scappano quando leggono i nomi di Mr.Big e Poison associati al suo. Lasciatevi incuriosire. Quello che vorrei tanto sentire-ancora-da Lenny Kravitz (quello dei primi due album), l'ho trovato in questo disco.

vedi anche
RECENSIONE: THE WINERY DOGS-The Winery Dogs (2013)
REPORT/LIVE: RICHIE KOTZEN live @ Rock'n'Roll Arena, Romagnano Sesia (NO), 20 Marzo 2012
RECENSIONE: RICHIE KOTZEN-The Essential Richie Kotzen (2014)

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