giovedì 4 dicembre 2014

INTERVISTA W.I.N.D.


Il penultimo disco nascondeva già nel titolo (Walkin On A New Direction) gli intenti del presente. I friulani W.I.N.D., in attività dal 1999, ma partiti discograficamente solo nel 2000 (sei album all'attivo) pur non snaturando l'approccio hard blues di inizio carriera sono riusciti a evolversi in maniera esponenziale, grazie ad una formazione finalmente stabile e ai tanti semi di black music seminati lungo il percorso. Temporary Happiness presenta un suono in continua evoluzione che mai come ora sembra abbracciare Memphis e stringere un occhio ai suoni stax. Intanto stanno già lavorando ad un nuovo successore (con sorpresa). Ecco cosa dice Fabio Drusin, cantante e bassista. 


In Temporary Happiness, fin dalla prima traccia, si nota uno spostamento più marcato verso sonorità soul, funk, R&B. Un lento processo che vi ha portato verso queste direzioni, riuscendo anche a fare meglio (e non era facile) del vostro disco precedente. Quali sono state le tappe che vi hanno portato fino a qui?
La nostra line up stabile da oltre cinque anni (Silver Bassi, Anthony Basso, Fabio Drusin), i molti concerti e tour, la nostra compatibilità musicale. Suoniamo un genere di rock che abbraccia diverse sfaccettature, dal vintage rock al soul, dal RnB alle jam psichedeliche, blues e hard blues, inoltre ci piace offrire qualcosa di nuovo, sempre rimanendo fedeli al nostro sound da power trio, siamo tipicamente rock, e questa musica, come un tempo, può facilmente sposarsi con altri generi più "neri". Poi siamo tutti amanti del vecchio soul, specie dei cantanti di quel genere.
Anche a livello di testi, il disco sembra seguire un percorso ben definito. Calato nel presente…
Diamo molta importanza ai testi, ci piace andare giù nel profondo delle nostre anime e scrivere in maniera introspettiva, Temporary Happiness parla di come oggi si viva in modo superficiale, appesi ad un filo di speranza, ma anche di amore, che è la cosa che fa ruotare il mondo. Scrivere testi è come fare un incontro di box, e quando esce qualcosa di buono significa che ne hai prese tante.
Dopo alcuni mesi dall’uscita, i riscontri della critica (anche estera) e delle vendite sono stati molto positivi, rafforzati anche dalle ristampe. Stupiti? Dal vivo come stanno andando le cose?
Siamo molto soddisfatti e piuttosto sorpresi che dopo sole tre settimane la prima tiratura era esaurita. Ci reputiamo una live band, dal vivo ci sentiamo a nostro agio ed è la cosa che ci piace più fare, anche lavorando in studio come su un palco, per non togliere la freschezza e il momento, specie nelle improvvisazioni. Porteremo in giro Temporary Happiness in diverse date, anche all'estero, cercando di offrire agli ascoltatori sempre qualcosa di diverso, cambiando e rinfrescando il nostro set list.
Avete avuto l’onore di suonare con grandi musicisti internazionali sia live che in studio…
Sono state tutte grandi esperienze, sia emotivamente che come bagaglio musicale. Con Alvin Youngblood Hart abbiamo suonato moltissimo sin dal 2008, lunghi tour in Europa, un festival in Brasile, l'apertura alle dieci date in Germania di Gary Moore nel 2009, una registrazione alla BBC di Londra, a volte anche in formazione a 4 con Anthony Basso alla seconda chitarra. Anche con Johnny Neel (ex Allman Brothers Band)è stato molto bello, 18 date in Europa e la partecipazione con due brani registrati dal vivo nel suo nuovo album ‘Every Kinda Blues’. Poi alcune jam con Gov't Mule, Warren Haynes Band e Dana Fuchs. Per noi è importante essere un trio indipendente e autonomo, una chitarra, un basso, una batteria e due voci, con questa formazione possiamo suonare tutto il nostro repertorio autonomamente, anche il brano che apre la compilation americana Truckers Tracks, di Johnny Neel la abbiamo registrata in trio, suonando Ice Road Trucker senza l'ausilio di altri strumenti. Crediamo che una band, prima di tutto, debba essere indipendente, per avere un proprio sound e personalità.
So che state scrivendo nuovo materiale. Che direzione sta prendendo la vostra musica, questa volta?
Il materiale per il prossimo disco è già pronto, vogliamo solo prendere confidenza con i nuovi brani prima di entrare in studio, solitamente non prefiggiamo mai cosa scrivere, arriva tutto molto naturalmente. Posso dirti che sarà un disco che guarderà al passato, con l'acceleratore spinto al massimo e retromarcia inserita, abbiamo curato molto le melodie dei cantati e le voci, ci saranno delle ballate,ma non solo, sarà frutto esclusivamente da trio, lo registreremo live in studio come al solito, registrando tre o quattro take per brano e scegliendone una, soli compresi, tutta la parte strumentale sarà live. E ci sarà una bella sorpresa per gli amanti del "retro rock"..
In queste settimane si sta parlando molto degli Allman Brothers Band, sembra che la band con l'uscita di Warren Haynes e Derek Trucks sia arrivata veramente al capolinea. Se così fosse, sarebbe una grande perdita per la musica...per i W.I.N.D. che posizione occupa una band del genere?
Ho visto gli Allman dal vivo una decina di volte, con diverse formazioni, al Beacon di N.Y., ho assistito anche come ospite ad un loro concerto dal palco, indimenticabile. Sono stati una band straordinaria, anche con l'ultima formazione, solo legato a tutti loro, conosco bene Warren Haynes, Johnny Neel, ho speso delle belle serate con Derek Trucks, incontrato Gregg. Per noi sono stati sicuramente una grande influenza, ma credo che abbiano chiuso una dignitosa e lunga carriera...se sarà proprio così.
Come si presenta la scena (hard) rock italiana vista da un gruppo, passatemi il termine, di “veterani” come voi?
Ci sono delle buone band in giro attualmente, condividiamo amicizie con i Bullfrog di Verona, da molti anni attivi discograficamente, i Buttered Bacon Biscuits, poi purtroppo ce ne sono molte che partono e si fermano per diversi motivi, cambi di line up, altri impegni, attitudine...it's a long way to the top if you wanna rock'n'roll...





vedi anche RECENSIONE: W.I.N.D.-Temporay Happiness (2013)
vedi anche INTERVISTA W.I.N.D. (2011)



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