mercoledì 23 novembre 2011

RECENSIONE: BOB SEGER (Ultimate Hits:Rock and Roll Never Forgets)

BOB SEGER Ultimate Hits:Rock and Roll Never Forgets ( Capitol, 2011)

L'impatto della musica di Bob Seger sul suolo del rock'n'roll americano è stato , almeno negli anni settanta, squassante più di quanto si possa pensare. I suoi dischi hanno generato schiere di nuovi cantautori rock, hanno venduto tanto e sono stati le cartucce dinamitarde per i suoi esplosivi set live. Un culto in patria che, inspiegabilmente, non ha attecchito ugualmente nel resto del mondo. Mentre lui aprì tante strade negli anni settanta, altri nel decennio successivo ne goderono i benefici in termini di popolarità, rubandogli la scena, approfittando anche di una ispirazione in fase calante. Il suo blue collar rock, tra sogno e autostrade, sarà setacciato da altri artisti (inutile fare nomi) che ne faranno una bandiera di appartenenza.
Anche se nell'ultimo ventennio si contano più raccolte che album di studio, questo doppio Cd, approfitta per racchiudere in una sola confezione il suo meglio, includendo anche 4 canzoni inedite ed un booklet di 24 pagine bello ed asaustivo.
Purtroppo pur essendo un doppio cd taglia di netto in maniera completa la prima parte di carriera di Seger, quella sicuramente con meno successi commerciali e canzoni conosciute, che va dal primissimo disco Ramblin' Gamblin' man nel 1968, rappresentato solamente dalla versione mono della title track, passa per dischi come Noah(1969), Mongrel(1970), Brand New Morning(1971), Smokin'O.P.'s(1972), Seven (1974), qui completamente saltati ed ignorati seppur rappresentanti del periodo più prolifico fatto di garage, soul e psichedelia che apriranno le porte al successo di metà anni settanta. Solamente Back in '72 è presente con l'immortale Turn the page ( sì, proprio quella che rispolverarono i Metallica nel loro Garage Days Revisited), in versione live.
La data di partenza della raccolta può benissimo essere fissata al 1976 con l'uscita di Beautiful Loser da cui vengono estrapolate il rock'n'roll '50 di Katmandu e le due versioni live di Travellin' man e Beatiful Loser registrate a Dretoit per Live Bullet, uno dei più intensi, scoppiettanti e rappresentativi live album della musica rock e vero e proprio trampolino di lancio per Seger che da lì in poi, in compagnia della sua macchina da rock'n'roll, la Silver Bullet Band, non sbaglierà più un colpo, almeno fino al 1982.
Artista dal grande carisma che sapeva coniugare il grezzo rock'n'roll con il calore della soul music, il southern con la melodia di ballate che trovavano nell'energia di un palco il luogo ideale per essere rappresentate, più di quanto potessero dire i suoi best sellers di carriera, racchiusi nel periodo 1976-1982(Night Moves, Stranger in Town, Against the Wind, The Distance) da cui proviene il grosso di questa raccolta.
Dal rock'n'roll di Rock and Roll Never Forgets, Old Time Rock & Roll, Hollywood Nights, Her Strut alle spruzzate di soul Night Moves, al blues di The Fire Down Below, le countryeggianti Mainstreet, Fire Lake e Shame on the moon, alle sognanti ed evocative e pianistiche Still the Same e Against the wind, tutte entrate nella cultura musicale americana e nelle radio del grande paese da cui usciva la sua riconoscibilissima voce.
Gli ultimi trent'anni lo vedono in disparte ad osservare la scena, qualche sprazzo: Live a Rock, dall'omonimo del 1986, Shakedown dalla colonna sonora di Beverly Cop II del 1987 e Wait For me dal buon ritorno sulle scene di Face The Promise del 2006.

Fino a qui, tutto quello già edito. Le uniche novità di questa raccolta, sono la cover della natalizia Little drummer boy, già edita nel 1987 e per la prima volta in un suo disco, la ripresa non originalissima di Downtown Train, canzone di Tom Waits tra le più coverizzate del repertorio del cantautore di Pomona e lo scatenato rock'n'roll Hey Hey Hey Hey (Going Back to Birmingham)di Little Richard.
Il ritorno ad una intensa attività live ( in questi giorni è impegnato in un tour americano) e in studio di Seger per dare un seguito all'ultimo e discreto Face The Promise del 2006 sarà quindi anticipato da questa raccolta, rivolta principalmente a chi non conosce la musica dell'ex ragazzo capellone del Michigan. Qualche inedito potrà far gola anche agli irriducibili, pur non avendo il crisma degli imperdibili.
27 canzoni che purtroppo non riescono ad essere definitive, perchè la mancanza dei primissimi dischi si fa pesare. Comunque vista la qualità di quello che c'è, due ore di buon ripasso durante le feste natalizie sono assicurate.

2 commenti:

  1. Questo disco e Piano Man di Billy saranno sotto l'albero.
    Di Seeger hai qualche disco da consigliare che si trovi in giro? Da Carù o da Buscemi?

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  2. Ciao Massimo...io sceglierei tra questi: Back in '72(1973),Beautiful Loser(1975),Live Bullet(1976), Night Moves(1976),Stranger In Town(1978),Against The Wind(1980).
    Degli ultimi...l'ultimissimo Face the Promise(2006)

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