giovedì 1 settembre 2011

RECENSIONE: PRIMUS ( Green Naugahyde)

PRIMUS Green Naugahyde ( Prawn song/Goodfellas , 2011)

Il salto temporale che questo Settembre 2011 ci riserva sembra quasi pianificato da forze occulte, unite per riportare a galla la grande stagione del crossover americano(funk+metal, anche se le etichette in questo caso sono veramente superflue e limitative) che ha avuto il suo culmine tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta. In questi giorni usciranno quasi in contemporanea, tre colonne portanti di un sound che ha fatto scuola, tre gruppi che partendo dagli stessi ideali, hanno percorso strade diverse e ottenuto successo diverso, ma a conti fatti, in un modo o nell'altro sono ancora in piedi: Red Hot Chili Peppers, Jane's Addiction e Primus. Chissà mai che spinti dall'onda emotiva si vadano a rispolverare i vecchi dischi di altri compagni di viaggio: Infectious Grooves, Faith No More, Living Colour, Fishbone, Scat Opera, White trash, Psychefunkapus(cercate il loro Skin), 24-7 Spyz, Scatterbrain, band che misero l'inventiva e la fantasia a capo del loro suono.
I Primus visti di recente nelle due tappe italiane(Roma e Vigevano) del loro tour in Giugno ritornano ad incidere dopo Antipop(1999), quasi dodici anni di assenza e riescono a rilasciare un disco che non mostra minimamente i segni del tempo pur riprendendo a grandi dosi le peculiarità che fecero di Frizzle Fry(1990) Sailing the seas of Cheese(1991) e Pork Soda(1993), opere uniche per capire l'evoluzione rock di quegli anni e che marcarono in modo indelebile l'unicità dei Primus, un gruppo incatalogabile quanto inimitabile ed unico, dove la tecnica strumentale sposa alla perfezione l'ironia e il non-sense.
I timidi segnali di una rientrata si ebbero l'anno scorso, con l'uscita di un ep di 4 vecchie canzoni risuonate con il primo batterista della band Jay Lane(a tutti gli effetti mai apparso in nessun disco prima) ed è proprio lui la novità più grande di una formazione che gira intorno all'estro di Les Claypool(in questi anni protagonista di mille altri progetti , da solista ed in compagnia, alcuni da riscoprire) ed al suo mirabolante basso e alla chitarra spiazzante di Larry Lalonde, uno che non si fece troppi problemi a lasciare il proto-death metal degli sfortunati Possessed nel lontano 1989 per entrare alla corte di Claypool.
Sicuramente superiore ad Antipop, Green Naugahyde segna un nuovo inizio per la band californiana.

Preceduta da una breve intro(Prelude to a Crawl), appena parte Heppenin Crawler si capisce perchè i Primus sono entrati di diritto tra i gruppi di culto del rock alternativo. Il basso e la voce di Claypool, qui meno bizzarra ed eccentrica del solito, segnano la canzone imprimendo il marchio. Sono sempre loro, si può continuare tranquilli.
Anche l'amore per lo sport della pesca di Claypool, ritorna nei sei minuti abbondanti di Last Salmon Man, una piccola summa del Primus-pensiero con un Lalonde protagonista e tante piccole sorprese al suo interno.
La grande tecnica dei tre componenti nei momenti psichedelici con la chitarra acida e il finale parossistico di Eyes of the Squirrel, i territori progressive cavalcati da Jilly's on Smack che si smarca dal resto con le sue atmosfere plumbee e liquide fino a Green Ranger, quasi un estratto "schizzato" da un disco dei Pink Floyd.
Tragedy's a' comin' lascia stupefatti per quanto la mostruosa tecnica strumentale possa sposarsi così bene con il funk ed il pop.

C'è poi il lato più grottesco e bizzarro di Eternal Consumption Engine, senza pagare il biglietto, veniamo catapultati in un grande tendone da circo con la triste solarità di un clown che da gli umori alla canzone. Lee Van Cleef riprende il discorso iniziato da Wynona's big brown beaver nel 1995 e qui il basso di Claypool è una meraviglia mentre in HOINFODAMAN possiamo ascoltare il riff di chitarra più pesante del disco e le linee vocali più grottesche tanto da sembrare appena uscite da un cartoon Disney.
Totalmente fuori controllo ed indecifrabili Moron TV e Extinction Burst, improvvisazioni, funambolismi zappiani, estro e tanti colpi di scena, tutte le prerogative che ci aspettavamo in questo atteso ritorno dei Primus. Il ritorno dell'anno.

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