giovedì 3 marzo 2011

RECENSIONE: HAYES CARLL (KMAG YOYO-& other American stories)

HAYES CARLL KMAG YOYO(& other American stories) (Lost Highway, 2011)

Avesse vissuto negli anni settanta, Hayes Carll avrebbe preso di petto il conflitto socio-politico che la guerra del Vietnam causò con tutte le conseguenze che portò agli Stati Uniti. Lui, però, insieme a Ryan Bingham, è sicuramente uno dei più promettenti cantautori di "americana" usciti negli ultimi anni. Se Bingham con il suo ultimo disco( Junky Star), forte del premio oscar 2010 vinto dalla sua The Weary kind, smorza l'impatto e opta per il cantautorato folk, Carll con questo KMAG YOYO va giù duro nelle liriche e con certi guizzi ruspanti di country-rock.
Visioni dylaniane e cultura beat si mischiano al sarcasmo di un songwriter che sa pescare a piene mani nella giovane storia musicale statunitense. Rock'n'roll, country, folk e soul vengono saccheggiati e suonati in modo diretto come se lui e la sua band suonassero sopra ad uno sgangherato palco di un live club americano.
Il titolo dell'album, acronimo di "kiss your ass guys,you're on your own", frase in voga tra i militari americani è una dichiarazione d'intenti che fa il paio con la forte apertura affidata a Stomp And Holler e con l'artwork sarcastico-satirico. Canzoni nate durante il tour seguente al buon successo del precedente disco Trouble in mind e che prendono spunto dalla vita on the road e dagli avvenimenti che in quel periodo hanno toccato l'animo del trentaquatrenne cantautore, storie personali e non.
Fiumi in piena di parole che si trasformano in talkin' rock chitarristici come le speranze affidate a Stomp and Holler, le critiche all'esercito USA racchiuse nella title-track o le parole d'amore non convenzionali dell'honk-tonk The Lovin' Cup con la voce femminile di Bonnie Whitmore, presente anche nella country e delicata Chances Are.

Country spensierato ad alto tasso alcolico quello di Bottle in my Hand, racconto di viaggi e bevute in compagnia degli amici Todd Snider e Corb Lund alle voci.

Singolare la storia d'amore della ciondolante Another like You, cantata in coppia con Cary Ann Hearst dove l'opposizione e le diverse vedute politiche tra un uomo ed una donna, trovano un comune accordo in una stanza da letto, camera 402, per la precisione.
Più personali ed intime le liriche di The Letter, l'affresco familiare della talkin'folk Grateful For Christmas o della finale Hide me, resoconto degli ultimi fortunati anni di un texano uscito dall'anonimato con la musica che non ha perso, però, i suoi valori e dal futuro tutto da scrivere, ma più che roseo all'orizzonte.

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